NoTrace Security Forum

NoTrace Security Forum
Home | Discussioni Attive | Discussioni Recenti | Segnalibro | Msg privati | Utenti | Download | cerca | faq | RSS | Security Chat
Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 Off-Topic
 Altre Discussioni
 Italia, il file sharing è sotto assedio
 Forum Bloccato
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

aris73
Advanced Member


Città: Taormina


3779 Messaggi


Inserito il - 02/07/2007 : 22:18:59  Mostra Profilo
Dopo l’esplosione dello "scandalo" Peppermint si viene ora a conoscenza di nuovi procedimenti in corso per "beccare" i condivisori. La questione diventa bollente su tutti i fronti: tribunali, società di raccolta indirizzi IP, associazioni dei consumatori e infine il Parlamento...

Come avevamo già anticipato nella precedente puntata della "telenovela italiana sul P2P" in corso da alcune settimane, la pustola infetta del caso Peppermint sta per esplodere con tutta la sua mefitica virulenza: Logistep AG, la famigerata società svizzera responsabile della raccolta degli indirizzi IP dietro cui gli utenti scaricavano e - soprattutto - condividevano file sulle reti di scambio senza autorizzazione dei detentori del copyright, ha continuato la sua opera di scandaglio sui network più usati e ha raccolto materiale per ulteriori procedimenti legali.

E' possibile dare un'occhiata all'apposito elenco disponibile sul sito di Logistep per rendersi conto di quello che sta per abbattersi sul file sharing del Vecchio Continente: 16 cause legali in Germania, una nel Regno Unito, una in Francia e infine 8 in Italia. Nel Bel Paese in particolare, oltre alle richieste di individuazione degli utenti a cui corrispondono gli indirizzi IP scovati dai tecnici elvetici per conto dell'etichetta discografica Peppermint, ci sono le ingiunzioni del Tribunale di Roma riguardanti i casi del publisher videoludico tedesco CDV Software.

Le conseguenze sono ad ogni modo analoghe: i provider di connettività dovranno fornire all'accusa le generalità degli utenti a cui corrispondono gli IP, nei confronti dei quali sarà poi obbligatorio, secondo i termini di legge, procedere alla denuncia penale per condivisione di contenuti illeciti. Per quanto il Garante della Privacy si sia costituito parte civile per eventuali violazioni non autorizzate di dati riservati (in questo caso gli IP), pare che i grossi ISP del paese siano intenzionati a "vendere" le identità dei propri utenti piuttosto che difenderne il diritto alla riservatezza in rete.

In particolare, Wind si sarebbe accordata in via extragiudiziaria con la Peppermint per fornire i nominativi. La decisione, come si può leggere sul blog dell'avvocato Guido Scorza che sta osservando da vicino l'evolversi della situazione, dimostra chiaramente quanto poco valgano per gli ISP gli utenti, che poi sarebbero quelli che pagano la bolletta dell'ADSL a fine mese, contro qualche grana legale che avvocati ben pagati saprebbero benissimo come gestire.

La volontà delatoria di Wind susciterebbe poi più di un interrogativo sulla gestione dei dati degli utenti da parte dell'ISP: "Prima di procedere alla comunicazione di tali dati Wind dovrà informarne i propri utenti e chiedere loro il consenso - scrive Scorza - In difetto, credo, che la questione non potrà che formare oggetto di attenzione da parte del Garante della privacy".

Al garante continuano poi ad appellarsi le associazioni dei consumatori: Adiconsum, che per prima aveva lanciato l'allarme sui nuovi casi aperti al Tribunale di Roma, si è costituita in giudizio per tutelare i cittadini "intercettati", sollevando inoltre dubbi sulla legittimità costituzionale dell'attuale legge sul diritto d'autore. Si è attivata anche Altroconsumo, che ha offerto a chi ne facesse richiesta la possibilità di usufruire gratuitamente di assistenza legale davanti al Garante.

Ma la "bomba" più interessante e, in prospettiva, potenzialmente deflagrante di questi giorni è esplosa direttamente in Parlamento: un battagliero gruppuscolo di deputati della Camera - inclusi il ben noto appassionato di P2P Roberto Maroni e il presidente della commissione cultura Pietro Folena - ha proposto e fatto approvare tre ordini del giorno in materia di copyright, con l'obiettivo dichiarato di abolire le "sanzioni penali per la condivisione della conoscenza, in particolare attraverso le reti di telecomunicazione, nonché la liberalizzazione della copia per uso personale di opere di ingegno", e di "procedere ad una effettiva liberalizzazione che consenta la riproduzione unicamente per uso personale e senza fini di lucro di brani musicali, libri di testo ed altre opere intellettuali similari".

Gli ordini rappresentano per il Governo un impegno formale a modificare adeguatamente la legislazione e la vituperata legge Urbani in particolare affinché la si smetta, finalmente, di chiamare ladri chi scarica un DivX di un film di 15 anni fa o un MP3 di uno sconosciuto autore prog rock dal P2P. E' una presa di posizione importante che va, a mio modo di vedere, nel senso giusto, cioè quello del riequilibrio tra il diritto della società tutta ad una cultura libera e aperta e le sempre più arroganti, prepotenti e disgustose facinorose pretese da pugno di ferro dell'industria del copyright.

Industria che ovviamente non ha molto ben reagito alle mozioni dei parlamentari: della chiara intenzione di "far morire l'industria culturale italiana" parla Federico Motta, presidente dell'Associazione Italiana Editori, condotta tra l'altro "in totale spregio e violazione degli obblighi assunti dall'Italia in ambito internazionale attraverso il recepimento di direttive europee e trattati internazionali in materia di diritto d'autore".

Personalmente non sono molto convinto, pur con tutta la buona volontà in materia di liberalizzazioni fin qui espressa da questo Governo, che sia la volta buona per buttare a mare Urbani - che la Grande Mietitrice lo abbia in gloria quanto prima - e figliastri. Mi rammarico solo del fatto che, al contrario di quanto accade negli Stati Uniti, non sia anche in Italia possibile venire a conoscenza di chi, in parlamento, ha preso soldi da chi: le classiche azioni di lobby e mazzette che sicuramente metteranno in atto i produttori, finiranno anche questa volta protette dagli ignoti legami malsani tra industria e politica, e l'Italia continuerà ad avere una delle leggi sul copyright più repressive e oscene di tutto il mondo civilizzato.


fonte megalab

Yves
Moderatore


Città: Buenos Aires


6097 Messaggi

Inserito il - 02/07/2007 : 23:24:34  Mostra Profilo
Citazione:
Messaggio inserito da aris73

In particolare, Wind si sarebbe accordata in via extragiudiziaria con la Peppermint per fornire i nominativi. La decisione, come si può leggere sul blog dell'avvocato Guido Scorza che sta osservando da vicino l'evolversi della situazione, dimostra chiaramente quanto poco valgano per gli ISP gli utenti, che poi sarebbero quelli che pagano la bolletta dell'ADSL a fine mese, contro qualche grana legale che avvocati ben pagati saprebbero benissimo come gestire.

La volontà delatoria di Wind susciterebbe poi più di un interrogativo sulla gestione dei dati degli utenti da parte dell'ISP: "Prima di procedere alla comunicazione di tali dati Wind dovrà informarne i propri utenti e chiedere loro il consenso - scrive Scorza - In difetto, credo, che la questione non potrà che formare oggetto di attenzione da parte del Garante della privacy".

fonte megalab



Questa parte è quella che più da da pensare, mi pare che la legge parli abbastanza chiaro, solo un tribunale può autorizzare un ISP a fornire i log di utenti, anche se potessero in qualche modo arrivare ad un accordo "prezzolato" senza il consenso specifico degli utenti non potrebbero fare niente (a parte un altra rafica di raccomandate da 300 € cada una..).

Comunque posta il link che può sempre servire un pò di "cultura"..

Ciao.
Torna all'inizio della Pagina

aris73
Advanced Member


Città: Taormina


3779 Messaggi

Inserito il - 03/07/2007 : 19:39:17  Mostra Profilo
detto fatto

htt*://[www].megalab.it/news.php?id=1677
Torna all'inizio della Pagina

ne8ularis
New Member




36 Messaggi

Inserito il - 21/07/2007 : 12:40:14  Mostra Profilo
ciao,

mi presento, per il rutilante mondo informatico sono ne8ularis, studente universitario, diverse passioni tra le quali: la musica e l'informatica

vorrei informarvi dell'esistenza di un mio progetto, il progetto nasce come reazione alla odierna situazione nebulosa in cui si trova il diritto d'autore...

per chi conosce il programma di file sharing dc++ puo' approfondire l'argomento del progetto cercandomi su questo hub ---> ne8ularispace.no-ip.info:2020

ne8ularispace
---------------> N come nuvola
---------------> N come NO agli attuali ricami della siae sulle opere degli artisti
---------------> N come azoto che in forma N2 costituisce il 78% dell'atmosfera terrestre...potrebbe dire la sua nel bilancio idrologico, invece resta inerte, inodore e incolore...
---------------> N come fantasia priva di nota
*******************************************************************************
nell'hub c'è una finestra informativa sul caso peppermint

una delle ultime notizie:

Garante: giudici vietano monitoraggi in rete
July 18th, 2007

ROMA - Le compagnie discografiche non possono costringere le aziende telefoniche
a rivelare loro i nomi dei clienti che utilizzano sistemi di peer to peer, in modo
da intentare loro causa per violazione del copyright. E’ questo il senso di due
sentenze emesse dal Tribunale di Roma (Sezione IX civile, specializzata in materia
di proprietà industriale e intellettuale) che ha accolto le istanze proposte
dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali in due delicate
controversie riguardanti il rapporto tra il diritto d’autore e la disciplina sulla
privacy. Con due ordinanze, i giudici ordinari hanno rigettato i ricorsi che le
società Peppermint Jam Records GmbH e Techland sp. Z o.o. avevano proposto nei
riguardi di Telecom Italia e Wind Telecomunicazioni , con le quali chiedevano di
ottenere i nomi di numerosi utenti di reti peer to peer.
MONITORAGGIO VIETATO - «Il pronunciamento della magistratura italiana inibisce
Peppermint e chiunque altro da attuare il monitoraggio in rete» spiega Fiorello
Cortiana responsabile innovazione della Federazione dei Verdi. Pronunciamento
importante, sottolinea Cortiana ricordando che la vicenda riguarda decine di migliaia
di utenti italiani, «perchè segna un principio giurisprudenziale: la rete di internet
non è la terra di nessuno dove ognuno si fa giustizia da sè, anche in rete valgono i
diritti di cittadinanza e anche in rete tocca alla magistratura e alle forze
dell’ordine mettere in atto inchieste nel rispetto della legge». Ora, prosegue
l’esponente dei Verdi, «quello che si stava configurando come uno spamming estorsivo,
trova una robusta interruzione. Sarebbe stupido dire che ha vinto la pirateria.
Piuttosto hanno vinto il diritto e le garanzie previste dalla legge per tutti i
cittadini, famosi o meno che siano».
*
(da: htt*://[www].corriere.it)

*******************************************
per tenere d'occhio l'evoluzione della nuova tipologia di business -------> htt*://santapepper[.com]/

Torna all'inizio della Pagina

aris73
Advanced Member


Città: Taormina


3779 Messaggi

Inserito il - 21/07/2007 : 18:09:12  Mostra Profilo
questa é veramente una bella notizia per tutti
Torna all'inizio della Pagina

Yves
Moderatore


Città: Buenos Aires


6097 Messaggi

Inserito il - 22/07/2007 : 04:25:15  Mostra Profilo
Ciao e benvenuto Ne8ularis.

Quando citate notizie (poco importa di quale genere), è sempre opportuno citarne le fonti per correttezza verso gli autori delle stesse.

ci sono comunque un bel pò di conferme in rete:

htt*://[www].giurcost.org/decisioni/1982/0158s-82.html

htt*://[www].corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/18/sentenza_garante_peer_to_peer.shtml

htt*://[www].drunkendonkey.net/ita/index.php?showtopic=3339842 questo corredato di info molto interessanti, da leggere

Quindi penso proprio che si sia fatto un notevole passo avanti, anzi, annulla non poche "leggerezze" che si prendono certi signori.

Qui una parte molto significativa:

drunkendonkey.net, 3° post

Sen. Cortiana in data 11-06-2007:

Ho sentito il Garante il quale sta svolgendo l'indagine autonoma che mi aveva comunicato nella lettera che ho reso pubblica, indagine si concluderà nel giro di una decina di giorni. Intanto sto mettendo a punto una proposta per i parlamentari europei affinchè chiedano alla Commissione di riferire sulle regole della privacy contenuti nella direttiva IPRED1, tutt'ora vigente, infranti in modo eclatante dalla LOGISTEP

Ciao.

Modificato da - Yves in data 22/07/2007 04:43:02
Torna all'inizio della Pagina
  Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

 Forum Bloccato
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
Vai a:
NoTrace Security Forum
© Nazzareno Schettino
RSS NEWS
Torna all'inizio della Pagina
Pagina generata in 0,19 secondi. TargatoNA | SuperDeeJay | Snitz Forums 2000